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martedì 6 settembre 2011

Sciopero (!?)

Premetto: io sono una persona di sinistra.
Nei valori della sinistra ci credo e ci spero per il futuro, specie adesso che ho famiglia.
Negli uomini nuovi della sinistra vedo gli unici politici in grado di portare aria nuova, sperando che quando non saranno più tanto nuovi non si perdano strada facendo come hanno fatto quelli vecchi.
Nel sacrosanto diritto allo sciopero della sinistra ci vedo l'unica forma di protesta civile in grado di poter lasciare il segno, ma dev'essere una lotta unitaria, perchè tutti i cittadini hanno un solo fine, andare da soli contro i mulini a vento denota coraggio, ma per quanto si possano rimepire le piazze non ci sarà comunque quella forza capace di far crollare il palazzo.
Oggi la sinistra è in piazza quasi compatta a fianco della CGIL, unico sindacato con attributi che urla ai quattro venti come ancora una volta questo governo in un momento di piena crisi riesce a fare economia solo sulle spalle di lavoratori e pensionati, sulle spalle dei cittadini che faticano ad arrivare a fine mese, senza mai intaccare la ricchissima classe politica, la finanza, insomma, chi ha un reddito bello alto può continuare a dormire sonni tranquilli che a difendere l'economia italiana ci pensa il popolo onesto e sottopagato.
Il governo si è inventato l'art. 8, che permette alle società private e statali di licenziare i lavoratori senza addurre nessuna motivazione, e proprio oggi quest'articolo verrà discusso in senato, dovrebbero essere tutti i sindacati a fare ferro e fuoco ed impedire questo scempio vergognoso, ma qui in Italia succedono sempre delle cose un pò strane.
Io purtroppo sono forzatamente un iscritto ad altro sindacato, la CISL, non per motivi ideologici ma per meri interessi d'ufficio in ufficio, ecco il mio sindacato, così come l'altro grosso sindacato a livello nazionale, la UIL, si sono vergognosamente fatti fuori, denigrando la CGIL per lo sforzo fatto, vantandosi di soluzioni e proposte alternative che valgono quanto l'aria fritta, in parole povere leccando vergognosamente il culo al governo alla faccia dei lavoratori iscritti.
Lo dimostra il fatto che in due anni di contratto scaduto nessuno di CISL e UIL si è mai permesso di fare un appunto alla dirigenza, sia nella mia che in tutte le altre aziende parastatali nell'ambito dei trasporti, alla faccia dei lavoratori iscritti, che vedono aumentare tutto attorno a loro tranne il loro stipendio, ai quali hanno tolto straordinari, bonus, incentivi, che si sono concentrati tutti nelle tasche di quei dirigienti pappa e ciccia con gli "amici" del sindacato. Il mio sindacato da quando sono iscritto ha fatto gli interessi della società e mai degli iscritti, tranne quelli che volevano aggiungere potere al loro potere.
Purtroppo la loro vergognosa assenza rende vano lo sciopero di oggi, o almeno secondo me, è inutile che una sola forza sindacale, per quanto sia la più grossa ed importante in Italia, scenda in piazza: potrà fare sentire la sua voce, ma non sarà di grande aiuto per il paese. Uno sciopero, per essere tale, per fare in modo che incida sulla politica del palazzo, deve riuscire a bloccare il paese e non per un giorno solo, come succedeva negli anni'70 o come succede tutt'ora in mezza Europa.
Quindi pur essendo con loro con il cuore, materialemente sarò in ufficio come ogni giorno a fare il mio dovere, a leggere le cazzate che il mio responsabile sindacale manda via mail alla faccia di chi scende in piazza per il proprio paese, ci credo ma così secondo me è tempo perso.
E mi fa una rabbia tremenda pensare che solo una settimana fa privilegiati calciatori si sono permessi di non scendere in campo e di fare il loro sciopero contro una tassa chiamata contributo di solidarietà che il governo gli ha pure tolto, bloccando per tre giorni l'intera informazione italiana, senza alcun danno patrimoniale per loro, mentre chi scende in piazza oggi si ritroverà a fine mese cento euro in meno in una busta paga già striminzita, alla faccia di quei sindacati, compreso il mio, che guardano e leccano il culo del padrone.
Se oggi non sono in piazza non è perchè il mio sindacato mi ha chiestodi non farlo, è solo perchè ritengo che se non blocchi il paese oggi sarà solo una giornata con piccoli disagi e prime pagine al telegiornale, ma sarò sicuramente con chi prenderà posizione e bloccherà il paese una volta per tutte a difesa dei lavoratori, sperando che per fare questo, non debba attendere di essere pesnionato.

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