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lunedì 25 luglio 2011

Niente da capire

Niente da capire è una gran bella canzone di Francesco De Gregori, la prima dell'album del 1974 che porta il suo nome, che con una poetica del tutto cantautoriale ricorda un vecchio amore, la frase che più mi ha colpito di questa canzone è sempre stata "seduto o non seduto faccio sempre la mia parte, con l'anima in riserva e con il cuore che non parte", mentre tutti gli amanti del poeta romano preferiscono sempre ricordare "ma se i tuoi occhi fossero ciliegie, io non ci troverei niente da dire".
E non c'è niente da capire.
Il testo di questa canzone va interpretato tenendo bene a mente sempre il punto di vista di un cantautore, di ciò che dice e che in realtà sottintende, se non riesci a capire il testo rimane comunque una bella canzone da cantare a squarciagola, perchè dalle canzoni non sempre è fondamentale estrarre un significato, ti può piacere la musica, la melodia, l'incastro delle parole anche se ad un primo ascolto non sembrano avere un senso, sarà ancora più bella questa canzone quando il senso in realtà ti accorgi che ce l'ha e che sei stato tu a scoprirlo.
Ciò che faccio fatica ad interpretare ultimamente però non sono le canzoni, ma l'informazione.
Dalle nostre parti c'è già il problema della faziosità dell'informazione, in televisione su 7 telegiornali 3 sono vergognosamente berlusconiani (TG1, TG4 e Studio Aperto), 2 sono berlusconiani e governativi (TG2 e TG5) uno pseudosinistroide (il TG3 schiavo del PD), uno solo obiettivo, il TG7 di Enrico Mentana, ultimo baluardo dell'informazione non lottizzata. Poi c'è la piattaforma satellitare con l'invasiva Sky News, che va contro berlusconi per questioni economiche, ma sempre di destra è.
Tra questi, qualunque sia il tuo credo politico, alcuni sarebbero proprio da censurare per inutilità, il TG4 in primis, non si può mandare in onda come telegiornale una mezz'ora di farneticazioni di un pazzo leccaculo come fede, ed anche Studio Aperto sarebbe da abolire, però ahimè la formula sangue, tette e culi riscuote successo, ma non chiamatemi informazione chi annuncia la strage di Oslo dopo averti svelato in esclusiva nazionale dov'è che va a fare la vacanza valeria marini.
Ci sono sempre i giornali, che però hanno un limite, non ti danno notizie fresche, perchè si fermano sempre al giorno prima. Per fortuna di giornali ce ne stanno tanti con le edizioni on-line, ma per capire realmente le notizie che scrivono devi conoscere la loro storia, e renderti conto di come vanno le cose adesso in Italia, quindi se leggi il giornale o libero devi sapere che quelli sono i giornali di punta della famiglia berlusconi, che scrivono pure il falso pur di non ammettere le fangate del premier e del governo, se leggi il Corriere della Sera o la Repubblica leggi storici giornali liberi da ogni condizionamento politico e quindi obiettivi, ma che vengono accusati di essere giornali comunisti quando spesso e volentieri pubblicano tutte le vergogne del nano malefico, o vengono accusati di essere venduti quando mettono a nudo l'inutilità della sinistra italiana portata avanti dal pd. Questo solo per citarne alcuni, per ognuno ci sarebbe un commento da fare, ma il punto non è analizzare punto per punto il collocamento di ogni testata giornalistica rispetto alla politica nazionale, il vero dilemma è che così non si può più andare avanti, perchè per essere informato ogni volta non devo mettermi a fare analisi politica, io voglio sapere i fatti, ciò che mi aspetta, ciò che dovrò affrontare, io come cittadino quindi entità ho il diritto di sapere ciò che accade e non di sapere quello che fa più comodo a chissà chi.
Prendi i TG berlusconiani: hanno parlato di quel folle assassino di Oslo come killer della porta accanto con una smisurata passione per i templari, nessuno è andato a dire che era un'evangelico fascista perchè tra gli evangelici ed i fascisti ci stanno tanti elettori del loro capo, se al suo posto ci fosse stato uno scapestrato capellone allora non avrebbero esitato a scrivere che si trattava di un terrorista comunista filoislamico. Per capire di più sulla follia omicida del pazzo norvegese ho visto 6 telegiornali su 7 e letto le edizioni on line di Corriere, Repubblica, Stampa e Fatto Quotidiano, io che ho sete di sapere solo così sono riuscito a farmi un'idea reale di come sono andate le cose. Ma chi non si pone il mio stesso obiettivo e si limita e vedere al primo Tg che passano in TV un'informazione distorta dalla realtà, che idea si farà sulla situazione?  Se ci sono milioni di intercettazioni telefoniche che dicono che il "nostro" premier si è riempito la casa di prostitute minorenni e poi arriva fede che dice che sono solo invenzioni dei giornali comunisti che vogliono far cadere il governo, e la tv dei 3/4 dei vecchietti italiani vede solo il Tg di fede tra una soap opera e l'altra come gli si può spiegare a questi poveri illusi le fangate del nostro primo ministro? Ma il problema non è solo questo, rimprovero anche a chi si vanta di fornire un'informazione obiettiva che spesso lo fa usando termini e parole inappropriate e fuori luogo, a volte penso che non conviene a nessuno che il cittadino sia realmente informato, meglio spiegare i fatti con parolone da interpretare piuttosto che dire le cose come stanno con i termini di tutti i giorni, troppi cittadini capaci di sapere la verità sarebbero scomodi a chi ha un potere immane, quello di controllare l'informazione. Io non sono un laureato ma non mi ritengo ignorante, perciò mi sforzo di capire ed interpretare certe cose di cui posso essere d'accordo con i contenuti, ma mai con la forma. La manovra finanziaria è stata un rebus, ho cercato di capire leggendo di tutto e di più dove e come ci stavano fregando, ma solo alla fine, solo dopo l'approvazione hanno parlato con parole chiare ed hanno detto come stavano realmente le cose, e cioè che ancora una volta aumenteranno tasse e toglieranno agevolazioni a chi già fatica ad arrivare a fine mese come me piuttosto che toccare politici, classe dirigente e redditi alti. Avrebbe fatto un altro effetto averlo saputo prima che venisse approvata, magari ci sarebbe stato il tempo di fare un pò di caciara e cambiare qualcosa, la verità è venuta fuori troppo tardi, eppure sui giornali si parlava di quesata manovra, usando termini che laureati in economia facevano già fatica a decifrare, figurasi noi comuni mortali cittadini medi.
Chiedere che ci sia un'informazione pluralista ma obiettiva, dettagliata ma semplice, opinionistica ma non faziosa, più umana ma non utopistica, sarà sempre l'obiettivo di un paese libero e civile, ma siccome il nostro non è nè uno nè l'altro non c'è niente da capire...

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